La visita di tre giorni all’open days CERN è stata l’occasione, per una ventina di ingegneri, di conoscere il più grande laboratorio di fisica delle particelle del mondo, nel quale operano, tra l’altro, diversi ricercatori italiani. Il CERN, il 14 e 15 settembre 2019, ha infatti aperto le sue porte per due giorni di open days, evento che si ripete circa ogni 5-6 anni.
In queste giornate è stato possibile visitare interamente tutti i suoi laboratori, dalla centrale di controllo al punto di osservazione per gli esperimenti spaziali, compreso l’LHC (Large Hadron Collider), il più potente acceleratore di particelle mai costruito, costituito da un tunnel sotterraneo circolare di 27 km. All’interno dell’LHC, le particelle, guidate da magneti superconduttori, vengono fatte scontrare ad una velocità prossima a quella della luce, e grazie agli esperimenti che qui si svolgono, ATLAS e CMS, nel 2012 è stata dimostrata l’esistenza del bosone di Higgs (Nobel 2013).
Tre giorni formativi, quindi, non in aula ma sul campo, in cui non sono mancati momenti di svago, quali la visita all’incantevole città di Ginevra ed alla cittadina di Gex (Francia), dove il gruppo alloggiava. L’idea di questa visita è nata, infatti, con intento non solo formativo, ma anche di arricchimento personale in senso lato, per coniugare l’aspetto conoscitivo (laboratorio di ricerca in campo fisico, architettura e storia della città,…) all’opportunità di incontro e condivisione tra ingegneri iscritti agli ordine. I partecipanti provenivano dagli ordini di Bologna, Modena e Roma, e diversi erano accompagnati da amici e parenti.
Le età erano eterogenee, tanto da coprire tutte le fasce di età, dai giovani da poco iscritti, a ingeneri già in pensione. Anche le specializzazioni e le singole formazioni erano eterogenee, coprendo diversi ambiti. Si è quindi creata l’occasione per un confronto intergenerazionale, di esperienze di vita, di formazione e lavoro, che porta ad un arricchimento personale, alla creazione di nuove reti, quindi di crescita, per tutti. Opportunità per il singolo, quindi, di formazione, ma anche per creare gruppo, e trovare nell’ordine opportunità e identità. Si può pertanto dire obiettivo raggiunto.
Per la Commissione Giovani, ing. Federica Panzacchi
Allegato: 20190914_110745.jpg
Allegato: 20190914_111439.jpg
Allegato: 20190914_112036.jpg
Allegato: 20190914_120816.jpg
Allegato: 20190914_141400.jpg
Allegato: 20190914_153533.jpg
Allegato: 20190914_160218.jpg
Allegato: 20190914_160426.jpg
Allegato: 20190914_160551.jpg
Allegato: 20190914_161206.jpg