Progettazione inclusiva: successo per il convegno a Bologna

Data:
5 Maggio 2023

Si è svolto lo scorso 3 maggio 2023 il primo di quattro appuntamenti sul tema della progettazione inclusiva, organizzato dalla Commissione Giovani dell’Ordine Ingegneri di Bologna, presso la Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio.

Ad aprire l’appuntamento ci sono stati il Segreterario dell’Ordine, ing. Federico Ospitali, il Consigliere Nazionale ing. Felice Monaco, già ex Presidente dell’Ordine di Bologna, e la Consigliera Nazionale ing. Irene Sassetti.

 

Il Primo intervento che apre questo incontro è curato dalla Professoressa Conticelli, che porta il punto di vista dell’urbanista e di come si organizza l’urbanistica di una città affinché sia sostenibile e inclusiva, richiamando anche gli obiettivi dell’agenda 2030. Fornendo una panoramica della normativa nazionale viene introdotto il tema dei PEBA (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche). A seguire viene descritto il progetto della città di prossimità (la città dei 10 minuti ovvero la città dei 15 minuti a piedi o in bicicletta) approfondendo il tema dell’equità e della giustizia sociale. A concludere la professoressa ha presentato il concetto di Design for All D4ALL (progettare per tutti) ed il progetto EDUCA4ALL che nasce dall’idea fondamentale di giustizia sociale e che ruota intorno alla necessità di una progettazione partecipata in modo che tutte le necessità di tutti gli abitanti di un luogo possano trovare posto e possano essere raccontate e accolte.

Il secondo intervento, curato dall’assessore Mattia Santoro, che racconta un caso pratico di turismo inclusivo: la mappatura effettuata sul turismo accessibile a Bologna, ovvero una prima mappatura dell’accoglienza sostenibile senza barriere nel Comune di Bologna. Nel 2012 viene introdotta l’imposta di soggiorno che ha poi alimentato la struttura Bologna Welcome che gestisce il turismo e che ha potuto mostrare uno sviluppo enorme del turismo a Bologna e che conferma la città come destinazione turistica di prima scelta. Questo ha reso necessario comprendere la qualità dell’accessibilità della città.

La mappatura è stata fatta sulla base di quattro aspetti fondamentali quali
1) muoversi in città
2) visitare (musei, luoghi, esperienze)
3) mangiare e dormire
4) servizi

L’ultimo capitolo riguarda alcuni progetti della Città Metropolitana.
Il racconto si muove attraverso questi quattro punti, fornendo una panoramica di quanto è stato fatto in questi mesi, che vuole così restituire all’amministrazione un quando complessivo dello stato attuale per progettare la città turistica del futuro con terra

Il terzo intervento è a cura del CAAD (Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico) Bologna. Realtà consolidata che offre i suoi servizi attraverso consulenze alla collettività e le istituzioni. Con quasi 10000 interventi in attività formative e quasi 2000 sopralluoghi svolti dal 2013 ad oggi, CAAD si conferma una realtà estremamente importante rispetto all’abbattimento delle barriere architettoniche soprattutto verso i disabili fisici, a causa di malattia o invecchiamento. Il punto di vista di CAAD ci offre l’idea della disabilità non come problema fisico/psicologico del singolo ma come problematica tra la persona e l’ambiente. La disabilità esiste perché esistono vincoli architettonici. Fornisce inoltre una panoramica sulla tecnologia a servizio dell’accessibilità e della problematica specifica delle barriere verticali concludendo con un approfondimento sui montascale mobili e servoscale fissi. L’ultima parte dell’intervento racconta di come l’interno della casa va ripensato per l’accessibilità per tutti con casi pratici e soluzioni adottate.

La chiusura dei lavori è stata affidata alla Fondazione Gualandi a favore dei sordi, che racconta delle difficoltà che incontrano le persone con disabilità uditive rispetto alla necessità di mobilità ed accessibilità. In particolare, è stata raccontata l’esperienza del nido cavallino a dondolo che accoglie tutti i bimbi, convenzionato con il comune, ma pensato per aiutare i bimbi sordi nel gioco insieme ai bimbi normodotati. Lo spunto principale è l’idea che un bimbo con handicap è prima di tutto un bimbo. Quindi qualunque intervento a supporto della disabilità non deve inficiare la capacità di giocare e di sviluppare le proprie capacità e la sua crescita. Hanno, infine, che raccontato degli interventi compiuti in alcune strutture museali pubbliche che hanno reso accessibili questi luoghi ad un pubblico di persone sorde.

Il secondo dei quattro appuntamenti è previsto per il 10 maggio dalle 15 alle 19. Scarica la locandina dell’evento.

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